Il remarketing è quella strategia di marketing digitale che permette di tornare a parlare con chi ha già interagito con il tuo sito o con i tuoi contenuti online. Non si tratta di andare a caccia di nuovi utenti, ma di riallacciare il filo con chi magari ha visitato una pagina, riempito un carrello senza acquistare o semplicemente dato un’occhiata ai tuoi servizi.
Perché conta davvero
Nell’universo digitale, l’attenzione è corta e la concorrenza è feroce. Spesso un utente non compra al primo colpo, non perché non sia interessato, ma perché ha bisogno di tempo, rassicurazioni o semplicemente di ricordarsene. Il remarketing serve proprio a questo: riportare la tua offerta davanti agli occhi giusti, nel momento in cui possono essere più propensi a compiere un’azione.
Come funziona in pratica
Il meccanismo è semplice: attraverso cookie o identificatori si tiene traccia delle visite e poi si mostrano annunci personalizzati su altre piattaforme, come Google o i social. È un po’ come se un negoziante ti vedesse uscire senza comprare e, il giorno dopo, ti facesse trovare un cartellone con lo stesso prodotto che avevi guardato, magari ricordandoti che è ancora lì per te.
Il ruolo di una web agency
Una realtà come The Rope può trasformare il remarketing da semplice ripetizione a strumento di relazione. Significa saper segmentare bene il pubblico, distinguere chi ha mostrato un interesse reale da chi ha solo dato un’occhiata veloce, e calibrare il tono dei messaggi. Non serve bombardare chiunque con lo stesso annuncio: la differenza sta nel proporre contenuti mirati, magari un incentivo per concludere l’acquisto o un approfondimento utile per chi era indeciso.
Gli errori da evitare
Il più comune è esagerare. Se un utente vede il tuo annuncio ovunque, rischi di diventare invadente e di ottenere l’effetto contrario. Altro passo falso è non aggiornare i segmenti: continuare a mostrare la stessa offerta a chi ha già comprato non solo non serve, ma può infastidire. Infine, non analizzare i dati significa sprecare opportunità: il remarketing è potente solo se misurato e adattato nel tempo.
Un esempio concreto
Pensa a un e-commerce di scarpe. Un visitatore mette nel carrello un paio di sneakers ma non procede al pagamento. Nei giorni successivi, mentre naviga su Instagram, gli compare un annuncio con quelle stesse sneakers, magari accompagnato da un piccolo sconto o dalla promessa di spedizione gratuita. Quel promemoria mirato può essere la spinta che mancava per chiudere l’acquisto.