Glossario

Header H1–H6

Gli header H1–H6 sono i titoli che strutturano una pagina web, dal più importante (H1) al meno rilevante (H6). Non sono semplici scelte grafiche: rappresentano la gerarchia logica dei contenuti e aiutano sia chi legge sia i motori di ricerca a capire come si sviluppa il discorso.

Perché contano davvero

Un H1 ben scritto dice subito di cosa parla la pagina, come l’insegna sopra la porta di un negozio. Gli H2 e H3 guidano l’utente all’interno, ordinando argomenti e sottotemi. Google e gli altri motori leggono questa struttura per valutare la chiarezza e la rilevanza dei contenuti. Senza titoli coerenti, la pagina appare confusa e perde forza sia per l’utente sia per la SEO.

Uso pratico in un progetto web

In fase di progettazione, una web agency definisce la mappa dei titoli con la stessa attenzione con cui si disegna la navigazione. Un sito di ricette, ad esempio, avrà l’H1 con il nome del piatto, gli H2 per ingredienti e preparazione, eventuali H3 per i passaggi della cottura. Questa gerarchia rende il contenuto facile da scansionare e migliora l’esperienza di lettura su desktop e mobile.

Come una web agency li valorizza

Un’agenzia come The Rope lavora sugli header non solo per la SEO, ma anche per la leggibilità. Le parole scelte nei titoli devono essere chiare, non ridondanti e coerenti con l’identità del brand. Spesso si lavora insieme a copywriter e designer per bilanciare immediatezza visiva ed efficacia semantica. Un H1 troppo tecnico o un H2 troppo vago rischiano di far perdere l’attenzione del lettore.

Gli errori più comuni

Capita spesso di vedere più H1 nella stessa pagina, oppure titoli usati solo per ingrandire il testo. Sono errori che confondono sia l’utente sia Google. Altro passo falso è saltare i livelli, passando da un H2 a un H4 senza logica: è come leggere un libro che salta capitoli interi. Anche titoli troppo lunghi o pieni di keyword ripetute stonano e trasmettono poca professionalità.

Un esempio concreto

Pensa a una pagina di e-commerce che vende scarpe da running. L’H1 potrebbe essere “Scarpe da running uomo”, gli H2 “Tecnologie di ammortizzazione” e “Consigli per la scelta”, con H3 a dettagliare i modelli. In questo modo l’utente trova subito il prodotto, può approfondire i dettagli tecnici e arrivare a una decisione più informata. Al tempo stesso Google riconosce la struttura e indicizza meglio i contenuti.