Glossario

Landing page quality score

Il Landing page quality score è il metro con cui Google Ads e altre piattaforme pubblicitarie misurano la qualità di una pagina di atterraggio. Non si tratta solo di un numero: è la valutazione di quanto la pagina sia coerente, utile e affidabile rispetto alla promessa fatta nell’annuncio che ha portato l’utente a cliccare.

Perché ha peso reale

Quando qualcuno clicca su un annuncio, lo fa con un’aspettativa precisa. Se la pagina mantiene quella promessa, il punteggio sale. Se invece la pagina è lenta, dispersiva o non risponde davvero alla ricerca fatta, il punteggio scende. Questo valore si trasforma in conseguenze tangibili: un punteggio alto abbassa i costi pubblicitari e migliora le posizioni degli annunci, mentre uno basso obbliga a spendere di più per ottenere meno visibilità.

Come si applica in un progetto web

Per una web agency, lavorare sul quality score significa guardare oltre la grafica accattivante. È necessario costruire un percorso chiaro e fluido: titoli coerenti con l’annuncio, testi che rispondono alla domanda dell’utente, tempi di caricamento rapidi, moduli snelli e privi di ostacoli. La pagina deve sembrare naturale, quasi inevitabile, rispetto alla promessa fatta nella campagna. Un annuncio che promette “scarpe da corsa leggere” deve portare a una pagina che parla subito di quel modello, non a un catalogo generico di calzature.

Il ruolo di una web agency

Un’agenzia digitale può massimizzare il punteggio lavorando su tre aspetti: rilevanza dei contenuti, esperienza utente e affidabilità tecnica. In pratica significa testi pensati per rispondere alla ricerca, un design che faccia muovere l’utente senza frizioni e una struttura tecnica veloce e sicura. È un lavoro di cesello, dove ogni dettaglio – dal bottone di call to action alla disposizione delle immagini – contribuisce a dimostrare a Google che quella pagina è davvero la risposta giusta.

Errori da evitare

Molti cadono nella trappola di riempire la pagina di parole chiave pensando di impressionare l’algoritmo. In realtà, il risultato è un testo artificiale che allontana l’utente e fa crollare il punteggio. Anche i moduli troppo lunghi, le immagini pesanti che rallentano il caricamento o la mancanza di una versione mobile ottimizzata sono segnali negativi. Ogni ostacolo alla fruizione viene letto come un calo di qualità.

Un mini esempio pratico

Immaginiamo una campagna per un corso online di fotografia base. Se l’annuncio promette “Lezioni pratiche per principianti con insegnanti certificati”, la landing page deve aprirsi con lo stesso messaggio, mostrare subito il programma del corso e guidare l’utente verso l’iscrizione con un modulo chiaro e rapido. Se invece l’utente atterra su una pagina generica di corsi vari, senza riferimenti immediati alla fotografia, il punteggio scenderà e la campagna diventerà più costosa. La differenza la fa la precisione con cui la pagina mantiene la promessa iniziale.